La dimora principesca e Liberty: a Palermo c'è una villa "nascosta" dentro un ospedale
All’interno dell’area si trovavano anche un laghetto artificiale, una coffee house e una preziosa serra che simula la Sala della Fontana a pianta cruciforme della Zisa
A Palermo è comunemente noto come uno degli ospedali della città, ma pochi sanno che il presidio ospedaliero di Villa Sofia è stato un tempo una splendida dimora nobiliare, centro della vita mondana palermitana.
Situata nella piana dei Colli in cui già dal Seicento si era concentrata la villeggiatura dell’aristocrazia palermitana, Villa Sophia prende il nome da Sophia Elisa Sanderson moglie di Joseph Whitaker che nel 1850 l’acquistò dai principi di Mazzarino.
Il complesso della villa è frutto di diversi interventi architettonici susseguitisi dal primo progetto che trasformò il preesistente fabbricato della tenuta in un fastoso edificio caratterizzato dal loggiato neopalladiano e circondato da un grande giardino.
All’interno dell’area si trovavano anche un laghetto artificiale, una coffee house, e una preziosa serra neonormanna che simula la Sala della Fontana a pianta cruciforme (l’iwan) della Zisa, realizzata dall’architetto Francesco Naselli Flores nel 1907 e tuttora esistente.
È proprio di quegli anni, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, il periodo più florido della villa che coincide con la gestione del figlio di Joseph, Robert detto Bob, e della moglie Clara Maude.
All’epoca infatti, Villa Sophia insieme alle altre residenze dei Whitaker, di via Cavour e di Malfitano, diventa un luogo di riferimento per molte famiglie inglesi residenti in Sicilia e per l' aristocrazia, tanto da accogliere personalità come il re d'Inghilterra Eduardo VII, sua moglie Alessandra e la principessa Vittoria in visita a Palermo.
A Palermo è comunemente noto come uno degli ospedali della città, ma pochi sanno che il presidio ospedaliero di Villa Sofia è stato un tempo una splendida dimora nobiliare, centro della vita mondana palermitana.
Situata nella piana dei Colli in cui già dal Seicento si era concentrata la villeggiatura dell’aristocrazia palermitana, Villa Sophia prende il nome da Sophia Elisa Sanderson moglie di Joseph Whitaker che nel 1850 l’acquistò dai principi di Mazzarino.
Il complesso della villa è frutto di diversi interventi architettonici susseguitisi dal primo progetto che trasformò il preesistente fabbricato della tenuta in un fastoso edificio caratterizzato dal loggiato neopalladiano e circondato da un grande giardino.
All’interno dell’area si trovavano anche un laghetto artificiale, una coffee house, e una preziosa serra neonormanna che simula la Sala della Fontana a pianta cruciforme (l’iwan) della Zisa, realizzata dall’architetto Francesco Naselli Flores nel 1907 e tuttora esistente.
È proprio di quegli anni, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, il periodo più florido della villa che coincide con la gestione del figlio di Joseph, Robert detto Bob, e della moglie Clara Maude.
All’epoca infatti, Villa Sophia insieme alle altre residenze dei Whitaker, di via Cavour e di Malfitano, diventa un luogo di riferimento per molte famiglie inglesi residenti in Sicilia e per l' aristocrazia, tanto da accogliere personalità come il re d'Inghilterra Eduardo VII, sua moglie Alessandra e la principessa Vittoria in visita a Palermo.